Nel 2010 Formeduca, Associazione di Promozione Sociale appena nata, si apre immediatamente al territorio attraverso una proficua collaborazione con la Circoscrizione 2 nell’ambito della storia e delle radici del quartiere, partecipando a quello che era organizzato da poco (come in molte altre Circoscrizioni di Torino) vale a dire l’Ecomuseo Urbano.
La nascita dell’ecomuseo urbano della C2 ha radici un po’ più lontane.
Dobbiamo infatti risalire agli anni 2000, quando la cascina Roccafranca veniva acquistata dal Comune di Torino e fatta oggetto di un imponente progetto Europeo denominato Urban 2.
In questo progetto di ampio respiro culturale, che ha coinvolto ampi gruppi di cittadini, scuole ed associazioni, la nascita dell’ecomuseo territoriale costituiva una parte importantissima se non imprescindibile.
Ci si conceda una piccola digressione a questa storia, per definire un ecomuseo.
Esso rappresenta l’intenzione ed il desiderio autentico comune, di promuovere sul territorio iniziative di tutela attiva e partecipata del patrimonio culturale e paesaggistico urbano, creando opportunità per conoscere la storia dei luoghi riscoprendo e/o mantenendo le memorie, rafforzando il senso di appartenenza culturale comune, stimolando l’apprendimento collettivo attraverso l’elaborazione e la diffusione dei saperi e coinvolgendo attivamente la comunità locale.
Il progetto Urban 2 non avrebbe potuto essere senza l’intervento dell’associazionismo cittadino, che mantenne la sua visibilità proprio nell’Ecomuseo urbano della C2, il quale infatti ebbe la sua prima ed efficientissima sede nei locali al piano terra della Cascina Roccafranca; due ampie stanze, una adibita alla conservazione e l’altra alla divulgazione. Ottimi servizi completavano il luogo.
Nel 2007 ci fu l’inaugurazione della Cascina con gonfaloni ed autorità proprio nei locali dell’Ecomuseo, gestito da personale dipendente della Circoscrizione affiancato da volontari di Urban.
Nei locali dell’Ecomuseo si comincia quindi a raccogliere ed a catalogare materiali di ogni tipo (menzioniamo fotografie ed interviste, ma non solo) anche conferiti da altre associazioni preesistenti sul vivacissimo territorio di Mirafiori (qui a solo titolo esemplificativo, il Giornale Q12) e si costruiscono percorsi di storia e tradizioni di quartiere.
Nel febbraio del 2003 in piazza Livio Bianco si era infatti cominciato a raccogliere i materiali, soprattutto fotografici, ma non solo, che, catalogati, organizzati ed analizzati, oggi costituiscono il patrimonio più sostanzioso dell’Ecomuseo.
L’apporto fondamentale per l’Ecomuseo fu infatti soprattutto quello di semplici cittadini che, rispondendo alle sollecitazioni, hanno partecipato con generosità, offrendo quanto della loro storia, poteva essere messo a disposizione.
Di quel periodo entusiasmante rimangono alcuni bei volumi curati dai volontari e, nella memoria dei ragazzi di allora, la bella esperienza “il nonno racconta “ pomeriggi epocali vissuti all’ombra nel cortile, che terminavano con la merenda delle mamme.
Da non dimenticare la bella mostra fotografica “Dallo stesso punto di vista” del fotografo Solavaggione.
Poi la prima generazione di volontari incanutisce e contemporaneamente l’unione con S.Rita diventa reale, ma senza traumi; l’Ecomuseo continua la sua attività grazie ad altri volontari, agli obiettori di coscienza, ad alcuni progetti con gli studenti della facoltà di architettura e soprattutto con l’associazione A.Qu.ME (Associazione il Quartiere e la Memoria) importantissima risorsa propositiva e culturale degli anni 2000 che chiude i battenti conferendo il suo materiale (ed anche alcune persone di grandi capacità e generosità) proprio all’Ecomuseo.
Per motivi economici, la cascina vede dimezzare i finanziamenti, la sede dell’Ecomuseo viene spostata in una saletta più piccola all’interno della cascina Roccafranca e quei locali vengono adibiti a palestra affittata a pagamento.
Tuttavia l’attività dell’Ecomuseo non si ferma anche per l’arrivo di forze fresche dai licei artistici e dai volontari provenienti da un corso per volontari ecomuseali del 2010 organizzato proprio da Formeduca (vedi allegato) che quindi si inserisce a pieno titolo tra le forze culturali maggiormente significative del periodo.
Oltre al già citato corso per volontari ecomuseali biennale, Formeduca organizza anche un importantissimo corso di Crowdfunding tenuto dal Prof. Ceschina, sull’organizzazione e partecipazione ai bandi.
A seguito di questo corso, fortemente sponsorizzato da Formeduca ed anche richiesto dalla Circoscrizione, si capisce che sarebbe stata necessaria, per sfruttare al meglio i bandi pubblici e le disposizioni di legge, l’organizzazione di un’altra Associazione di volontariato per il supporto all’Ecomuseo che avesse come scopo statutario primario la valorizzazione della memoria storica del quartiere in continuità con il lavoro fatto.
Formeduca quindi diede tutto il suo supporto alla nascita di A.ME.VA associazione memoria valorizzata, che vede come primo Presidente una giovanissima studentessa di storia dell’Arte, Marzia Bolle.
Le attività sono molteplici e sempre in fortissima collaborazione con Formeduca, vanno dalle conferenze a tema (Le cascine, le chiese, gli alberi ecc), alle visite guidate alla cappella Anselmetti, alle attività con le scuole (Terza e quarta elementare sulle trasformazioni del territorio), uno scambio con una scuola media di Rimini con cui si è discusso di interramento delle bialere (molto presenti sul loro territorio), un piccolo corso di cartografia per ragazzi, la digitalizzazione di tutto l’immenso patrimonio del giornale Q12, fino al bel lavoro triennale del 2016/17/18 con l’elementare Mazzarello sull’immigrazione a Torino dal sud Italia in collaborazione con il Museo del cinema di Torino (Superottimisti).
L’ecomuseo purtroppo perde definitivamente la sede e comincia a dover condividere i locali con altre associazioni pur nella ricerca del miglior modo di proteggere il materiale.
Intanto la Circoscrizione 2 si unisce con la circoscrizione 10 e i due gruppi di azione culturale si incontrano periodicamente in modo molto fruttuoso; la circ. 10 ha realtà molto importanti e profonde, ha persone di gran valore culturale, ma ahimè di età molto avanzata.
Anche Formeduca si trova nella stessa situazione, mentre al contrario in A.Me.Va. molti giovani prendono giustamente il volo sia professionalmente che per progetti di vita: chi si sposa, chi cambia lavoro, chi trova finalmente un bel lavoro, nascono bimbi bellissimi ecc.
Formeduca quindi ingloba A.ME.Va che chiuderà a dicembre 2018.
Si preparano però molti progetti per creare qualcosa di appetibile alle nuove generazioni, tenendo in conto la nuova realtà politica di fusione con la circoscrizione 10 (Ricordiamo una progettazione per raccontare il campo volo di Mirafiori).
Si partecipa attivamente al recupero della storia della Cascina La Grangia ed al restauro a fini sociali del giardino Morvillo, mah….per motivi politico/economici mai compiutamente sviscerati e compresi dai cittadini, la Circoscrizione 2 chiude la collaborazione con Roccafranca in relazione all’ecomuseo, promettendo alle associazioni ed ai molti volontari, nonché alle scuole del territorio, una sede più idonea, più centrale, più più…..
Poi il Covid che nel 2020 colpisce duramente l’associazione con la morte prematura di Vincenzo Lano, segretario tuttofare ed “anima operativa” di Formeduca e l’arresto dei lavori in presenza.
Tuttavia il gruppo dei volontari ecomuseali ormai integratosi con tante altre persone entusiaste e di buona volontà, facenti parte del gruppo organizzatore delle attività di Formeduca, un po’ abbattuti dal virus, non si arresta e riesce ancora a produrre due libretti, uno sullo sport alla due e l’altro sugli edifici notevoli del territorio che va ad integrare i libretti sull’arte urbana, sulle cascine, sugli alberi e sulle Chiese e poi le feste con i giochi di una volta, la Storia della centrale del latte e la mostra sull’arte pubblica del quartiere.
Oggi i lavori sono fermi, ma l’INTERESSE PER LA CULTURA STORICA E SOCIALE COVA SOTTO LA CENERE, e forse qualcosa si muove, occhi ed orecchie aperte……. Formeduca c’è.
Annachiara Maseri