IL COMPITO DELLA VITA 2a Parte

Nel precedente incontro del GRUPPO DEI PARI di Febbraio avevamo rilevato la possibilità per l’uomo adulto contemporaneo di poter continuare la propria evoluzione mettendo in atto comportamenti utili per mantenere un buon livello di salute e la vivacità mentale, la curiosità, l’arricchimento culturale e relazionale e l’attività sociale nonostante il passare degli anni.
Tuttavia, per adottare in pratica questa incoraggiante prospettiva e ottenerne i benefici, coloro che già stanno vivendo o sono vicini a vivere questa stagione della vita si trovano nella necessità di confrontarsi con alcune idee molto diffuse e, in parte condivise dagli stessi protagonisti, che sono fuorvianti. Tali idee si possono identificare abbastanza facilmente con una riflessione come quella che avviene nel GRUPPO DEI PARI. Sono più difficili da affrontare da soli per i timori istintivi e le reazioni immediate che producono allontanando dalla possibilità di liberarsene, al punto che il termine stesso vecchiaia provoca fastidio.  Eppure non ci sono scorciatoie: bisogna affrontare queste idee e abbatterle per diventare liberi di vedere la realtà che sembra comprendere moltissimi e insperati aspetti positivi. L’obiettivo è di cominciare a smontare il concetto di invecchiamento, spesso negativo, che abbiamo in questo momento identificando e dando un nome a cosa ci mette  paura.
Un incontro successivo sarà dedicato agli aspetti che, invece, ci sembrano positivi.
Così abbiamo fatto nel GRUPPO DEI PARI del 28/3/2012 in cui, superando la naturale  riluttanza, ci siamo detti come percepiamo il nostro invecchiamento specificando quali aspetti consideriamo negativi e perché.
E
’ opportuno fare una non breve elencazione degli aspetti che ci creano repulsione. Eccone alcuni:

La vecchiaia è:

  • Considerata una malattia,
  • Vista come una perdita,
  • Perdita della memoria, della forza, dell’intelligenza,
  • Perdita della condizione fisica, peso, grassi, caduta dei denti,
  • Perdita della propria collocazione sociale e della capacità di fare,
  • Tempo di malattie, perdita della/del compagna/o di vita,
  • Perdita del lavoro come fonte di realizzazione, peso per i giovani,
  • Crescita della vulnerabilità e dell’insicurezza,
  • Ci si stanca facilmente, cresce il pessimismo e la  trascuratezza,
  • Essere in tanti e considerati in troppi che sopravvivono,
  • Vivere in un mondo che mitizza la gioventù,
  • Restringimento di interessi e ambizioni, disimpegno,
  • Difficoltà a divertirsi ancora,

 

  • Tendenza a sfuggire gli impegni, perdita di iniziativa,
  • Tempo di inerzia, indecisione, pessimismo, demotivazione,
  • Tempo di rinuncia e di egocentrismo,
  • Indifferenza all’ambiente, avarizia, vittimismo
  • Tempo di diffidenza, ostilità
  • Non sapere come definirsi,
  • Ci si sente come in sospeso,
  • Riduzione dell’autostima,
  • Tempo di monotonia, conservatorismo, ruminazioni, ripianti, paura per niente,
  • Tempo di rimorsi, senso di inutilità e incapacità di mantenersi aggiornati,
  • Si usano solo più frasi fatte,
  • Mancanza di speranza, di progetti, senso di inutilità,
  • Abbassamento del tono dell’umore, permalosità,
  • Tempo di povertà
  • Tempo di morire

Secondo la nostra personale esperienza, non tutti questi aspetti sfavorevoli attribuiti alla vecchiaia sono veri, molti non sono fondati e tutti o quasi contengono errori fondamentali a cui, purtroppo, noi stessi crediamo se non stiamo attenti perché abbiamo condiviso tale modo di vedere la vecchiaia per molto tempo.
Durante il GRUPPO DEI PARI abbiamo identificato alcuni errori nelle idee correnti sopra elencate.  Per ora, ci limitiamo a segnalarli ma li approfondiremo in dettaglio dopo aver rilevato, nel prossimo incontro, gli aspetti positivi dell’invecchiamento.
Ecco gli errori fuorvianti sull’invecchiamento da cui ci pare  importante liberarsi:

UN’INGIUSTA GENERALIZZAZIONE DELLA CONDIZIONE

INARRESTABILITA’ DEL DECADIMENTO PSICO-FISICO

 APPARTENENZA AD UN’ ALTRA EPOCA

INEVITABILITA’ DELLA EMARGINAZIONE SOCIALE

CONTINUA PRESENZA DELL’IDEA DI MORTE

Fra gli estremi esistono evidentemente posizioni intermedie

L’inevitabile deterioramento è progressivo ma non si   verifica in tutti in ugual misura né in tutte le attività

Ci sono sempre più anziani con atteggiamenti e   comportamenti del tutto adeguati e aggiornati

Ci sono reali e dimostrati comportamenti che riducono al   minimo l’emarginazione sociale

Questo stato   d’animo  non impedisce a molti di   elaborare progetti e di partecipare con impegno alle attività in famiglia e   nel sociale

E’ evidente la convenienza di rivedere questi modi generalizzanti di considerare la vecchiaia per assumere una posizione più equilibrata.  Lo faremo nei prossimi incontri del GRUPPO DEI PARI.

L’articolo è una rielaborazione, a cura di Vincenzo Lano, degli appunti dell’incontro del GRUPPO DEI PARI di FormEduca di Mercoledì 28/03/2012.
La partecipazione al GRUPPO DEI PARI di FormEduca è libera, senza richieste di contributi ed aperta ai soci e alle persone che non hanno rinunciato al civile confronto fra le idee e le mettono in pratica.

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