LUNGO LA VIA DEL SALE. LA CHIESA DI SAN FIORENZO
È nella penombra rotta da un raggio di luce che mi appresto ad entrare nel Giudizio Universale.
Sì, perché la Chiesa di San Fiorenzo, immersa nella campagna di Bastia Mondovì, già cappella ricovero per pellegrini, mi avvolge con tutto il suo universo di figure. Sul muro esterno l’immagine di San Cristoforo invita i viandanti sulla via del sale ad una sosta.
E qui, il ciclo di affreschi propone tutta l’umana mortalità. La vita altro non è che una candela che si consuma, e le porte del Giudizio Universale sono lì, spalancate davanti ai miei occhi.
Ho peccato (e chi non ha peccato su questa terra? Di accidia, forse? Oppure di gola? Di vanità?),
non importa, la catena che mi unisce agli altri peccatori è sospinta verso le fauci di un mostruoso serpente. E qui, su questa parete, Satana compare in tutta l’ubiquità delle sue forme. Il richiamo della catena, simile ad una catena di montaggio è pregnante. Urla con tutta la sua forza. Ed è singolare come questi affreschi, simili a fumetti, con la loro arcaica fattura siano così penetranti. Colpiscono con la forza e l’immediatezza di uno schiaffo. E di certo l’intenzione degli autori, e prima ancora dei committenti, che anch’essi, deposta la griffe nobiliare, di fronte a Dio sono uguali ai loro sudditi, lo attesta. E difatti li vediamo nelle loro sfarzose vesti dipinti sul muro, tali e quali ai poveri, in attesa del loro giudizio. Una pletora di diavoli con strumenti acerbi, striduli, accompagna i dannati. Il mio pensiero non può che correre all’orchestrina dei campi di concentramento che accompagnava l’uscita al lavoro degli internati. Per non parlare poi del ciclo di morte, vera catena di montaggio. Un inferno degli uomini.
Ma c’è la redenzione dei martiri nell’approdo al Paradiso. E i Martiri della Legione Tebea lo attestano. Sono raffigurati all’interno delle mura che cinge la cittadella celeste. Di grande impatto emotivo sono poi le raffigurazioni delle varie stazioni della Via Crucis.
In un’epoca dove l’immagine era poco diffusa, questo ciclo devozionale, dalle caratteristiche dei personaggi raffigurati come se fossero vicini di casa, è davvero stupefacente. L’impatto per i popolani era un po’ come per noi quello delle prime fotografie del pianeta Marte.
Gli amici di FormEduca hanno visitato, nel mese di giugno del corrente anno, questa meraviglia di storia, arte e devozione.
Rimando, per ulteriori approfondimenti sulla Chiesa di San Fiorenzo, al sito: http://www.sanfiorenzo.org/
A cura di Rinaldo Ambrosia
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