L’autostima è uno stato di benessere permanente che viene unicamente da “dentro di noi”, è il nostro modo di viverci, la valutazione che ci diamo di noi stessi. Dagli psicologi è definita “concetto di sè” o “autopercezione”. Secondo il padre della psicoanalisi Simund Freud essa si forma durante la prima infanzia, attraverso la relazione con quelle persone che per noi sono significative, come ad esempio i genitori: un rapporto di valorizzazione da parte loro nei confronti del bambino pone le basi per una solida e stabile autostima in età adulta. Da che cosa dipende l’autostima? “Una buona idea di sè” si costruisce a partire dalla soddisfazione dei nostri bisogni primari: calore affettivo e accettazione da parte delle persone per noi significative. In secondo luogo risulta importante l’ambito scolastico/lavorativo: quanto ci sentiamo capaci nelle nostre attività. Per una persona con bassa autostima il “giudizio sociale” ha molta importanza: per questo motivo si diventa, spesso, molto rigidi con se stessi, interiorizzando idee irrazionali come: “devo essere perfetto”, “ho valore solo se ho successo”, etc. Alcune patologie psicologiche vanno proprio ad intaccare l’autostima: basti pensare alla depressione, a causa della quale la persona si disprezza e si svaluta. Anche i disturbi d’ansia hanno un forte legame con la bassa autostima dovuta all’aumento dell’insicurezza personale: chi soffre di fobie non è infatti in grado di affrontare le proprie paure; chi soffre di panico si trova in balia degli eventi senza nessun controllo su di essi. In questo senso, parlare di ansia, depressione e scarsa autostima significa parlare dello stessa problema sotto aspetti differenti. L’autostima è un processo sempre attivo che si costruisce lungo l’intero arco della vita. La stima di sè nasce dal confronto tra l’immagine che ciascuno ha di se stesso (Sè percepito) e l’immagine di ciò che si vorrebbe essere (Sè ideale). Chi valorizza le proprie qualità, le proprie risorse ed ha una visione positiva della propria persona ha una buona autostima; chi, invece, è insoddisfatto di sè ed enfatizza i propri limiti piuttosto che i risultati raggiunti, tende ad avere una scarsa considerazione di sè.
Migliorare l’autostima è possibile solo partendo da una maggiore conoscenza di se stessi attraverso un percorso introspettivo. La scarsa autostima è spesso legata ad una cattiva, spesso ingiustificata, considerazione che abbiamo di noi. E’ importante imparare a percepirsi in modo positivo valorizzando i punti di forza e le proprie risorse. Il secondo passo è rivedere quel “Sè ideale” ponendoci obiettivi realmente raggiungibili: l’autostima crescerà con l’aumentare dei risultati raggiunti. Infine ricordiamoci sempre che sapere dire di no, aumenta la nostra sicurezza personale.
Articolo a cura della Dott.ssa Katia Vastola
Psicologa iscritta all’Ordine degli Psicologi del Piemonte, Alcologa, Consulente in sessuologia, pubblicista e formatrice.
Articolo originariamente pubblicato su: www.cittaditutti.org