LA GIORNATA e Il RUMORE DEL SILENZIO – PIERO

1) Una giornata particolare (importante)  della propria vita.

= Come deve essere una giornata particolare?
Tutti i giorni sono particolari, uno diverso dall’altro, uno migliore dell’altro.
Tutti ci portano qualcosa in dote, che ci arricchisce, che ci rende più forti sul lato psico-fisico, più coscienti di noi stessi, delle nostre possibilità.
= Da vocabolario. Particolare: …..che presenta caratteristiche e aspetti diversi dagli altri.
=E’ proprio così. E’ particolare perché è una giornata solo nostra, di nessun altro, nessuno è in grado di copiarla, di rubarcela, spetta a noi, e solo a noi, renderla secondo le nostre aspettative.
= Alla sera, esaminando la nostra giornata con occhi critici, che non vuol dire criticare ogni cosa che abbiamo fatto, vagliare con estrema chiarezza le varie situazioni in cui ci siamo trovati durante la giornata, prendendo in considerazione quelle che ci hanno dato soddisfazione, tenendo però conto anche delle altre che devono solo servire per spronarci a migliorare, a non più commettere certi errori.
= Una giornata particolare è quella soleggiata che ci permette di uscire, di fare compere oppure andare al mare o in montagna.
= Una giornata particolare è anche quella piovosa che, normalmente si ritiene triste, noiosa, grigia, invece bisogna rallegrarsi pensando che anche questa giornata, che ci impedisce di uscire liberamente, serve a pensare un po’ di più a se stessi, a programmare il proprio futuro con calma, ma soprattutto dobbiamo pensare che la pioggia serve alla natura tutta, è un bene che nessuno può farne a meno.
= Pertanto, prima di inveire contro se stessi per la mancata camminata, l’incontro con gli amici o le amiche, cerchiamo sempre e comunque di vedere in queste giornate il lato positivo degli eventi, che è l’unico che conta per il proseguo del cammino della nostra vita.

2) Raccogliersi su se stessi, il silenzio espressivo.

= Silenzio. Noi non siamo abituati al silenzio: sia interiore che esteriore, a livello soggettivi come a quello oggettivo.
= Proviamo a gustare il silenzio che viene da dentro di noi, dal nostro profondo essere, proviamo ad innalzarci nel magico silenzio che proviene dal nostro intimo.
= Quante volte abbiamo provato ad ascoltarci in silenzio? Ad ascoltare il nostro corpo in silenzio?
= Proviamo ad ascoltarci, ad ascoltare il nostro respiro, concentrandoci sul suo ritmo: calmo e regolare.
Immaginiamoci che l’aria entra, vada in tutto il corpo, lo nutre, lo rigenera.
Mentre il nostro corpo continua ad inspirare ed espirare proviamo a pensare che ad ogni inspirazione entri calma e pace; ad ogni espirazione esca tensione e stress.
= Il nostro silenzio interiore deve condurci a riflettere su come stiamo conducendo la nostra vita, su come l’abbiamo programmata per un futuro migliore.
= Mentre siamo in questo stato di profondo benessere proviamo a sentire anche il nostro cuore, che batte forte e regolare. Proviamo a percepire i sui impulsi di vita e vitalità.

Non sempre ci riusciamo, tante volte ci da fastidio questo vibrare così regolare.
Ci siamo mai chiesto il perché?  Il perché un organo così importante per la nostra vita ci da fastidio? Ci impedisce di concentrarci sul nostro essere?
= In tutte le cose c’è sempre una spiegazione, importante è individuarla e poi eventualmente correggersi.
= Non c’è soltanto il respiro e il cuore che vibrano in noi, tutti i nostri organi hanno un loro pulsare, anche se silenzioso, ai nostri occhi e alle nostre orecchie.
Alcune volte, nel momento di massima distensione, possiamo captare il movimento della nostra pelle. Si sente la pelle distendersi dando la sensazione di un bellissimo formicolio.
Altre volte il rumore del ventre che si distende.
= Il silenzio interiore non è solo sentire il proprio corpo o i vestiti che lo ricoprono, è sentire il proprio essere proiettato verso l’universo, verso l’infinito.  Verso quella parte che noi vorremmo far nostra e che tante volte ci impedisce di fare il salto definitivo.

= Quante volte ci è capitato di attraversare un bosco in campagna o in collina, una pineta in montagna, e trovarci improvvisamente immersi in un irreale silenzio.
Lo notiamo subito, perché la nostra vita, così convulsa, non contempla più la parola: “Silenzio”: Il silenzio della natura.
= Allora, alcune volte, ci prende l’ansia di essere soli, di non aver l’appoggio di nessuno, di esserci smarriti, anche se siamo sul sentiero della nostra vita.
= Altre volte notiamo il silenzio come una liberazione della vita quotidiana, del frenetico vivere di tutti i giorni, però non riusciamo a cogliere in pieno la grandezza di questa parola: Silenzio.
= Bisogna fermarsi un attimo, gustare in pieno questa meravigliosa sensazione, percepire solo i rumori del bosco, i rumori della natura:
* Il cinguettio degli uccelli che cinguettano amorevolmente;
* Il caratteristico rumore del vento che si insinua fra le foglie degli alberi, o quelle folate che vi penetrano tra le narici, portandovi l’odore dell’erba appena tagliata;
* Il canto delle acque di un torrente che score a valle fra pietre a rocce;
* Il cielo azzurro che si intravede fra le fronde degli alberi.
= Quando riusciremo a trovare la nostra strada nel silenzio interiore ed esteriore potremo considerare il silenzio un benefico amico, che ci può prendere per mano e condurci liberi e sereni lungo il sentiero della nostra vita.

Piero

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